L’evoluzione nel Metodo Mandala-Evolutivo®

EVOLUZIONE

(c)gcosta/2014 – “Evoluzione” – Pastelli a olio su cartoncino

E-volutivo da evolvere= sviluppare, derivato da “volvere”= rotolare più suffisso “ex” fuori.

Partendo da questa etimologia l’idea di Evolutivo porta in sé il concetto di spirale. Si parte da un centro e poi attraverso vari passaggi si procede in senso ascendente ripassando man mano che si avanza, davanti allo stesso passo ad un livello ogni volta superiore.

Il cammino diventa così un divenire sempre più profondo di consapevolezza che porta, chi lo pratica, ad affrontare a livelli sempre più intimi la propria tematica esistenziale.

E-volutivo è anche il processo di individuazione che ci fa passare dalla semplice totalità indifferenziata dell’infanzia ad una separazione ed individuazione sempre più complessa dove, integrate le varie parti polarizzate, arriviamo ad essere non più divisi e quindi pronti a dar vita al nostro progetto di realizzazione.

All’interno del processo di Individuazione troviamo un rapporto dinamico tra l’Io (Coscienza) l’area luminosa al centro della sfera, che per Jung rappresenta la psiche, e il Sé (totalità della psiche) contemporaneamente il nucleo e la globalità della sfera. Una danza che si muove a spirale in cui l’Io si avvicina al Sé per poi allontanarsene.

I movimenti ritmici di questa danza sono riflessi nella struttura del Mandala e i “passi” del metodo sono la strada per poter arrivare ad incontrare il nostro Sé il “centro di gravità permanente” della nostra vita.

E’ così, quindi, che ogni tappa del percorso Mandala-Evolutivo® porta in sé i germi di quella precedente e della successiva.

La “Forma” è come il seme, contiene in sé tutto l’albero futuro, dipende poi dove cade, la qualità del terreno, la sua posizione rispetto al sole e al vento che fa sì che la totalità latente nel seme reagisca per poi agire adattandosi nel modo migliore (creativamente) alle circostanze soddisfacendo, infine, la pienezza della sua unicità.

Nel diagramma inerente questo primo passo troviamo più o meno celati tutti i passi successivi fino al “lasciare andare”, punto di passaggio dove la consapevolezza acquisita diventa momento di scelta su cosa trattenere e su cosa mollare la presa.

Nel “Mandala dell’infanzia” ritroviamo spunti della “Forma”, attuale risultato del viaggio iniziato proprio “lì e allora” e vediamo, in nuce, quello che troveremo nelle “Risorse”. La spinta “attualizzante” di rogersiana memoria che ci ha aiutato nel processo, a volte doloroso e spesso non ancora concluso, di separazione dal nostro passato.

Il “Mandala delle Risorse” è la presa di coscienza di quello che abbiamo, delle nostre parti attive, dei nostri punti di forza. E’ toccare con mano l’immenso tesoro nascosto dentro ognuno di noi, troppe volte bistrattato e sepolto sotto detriti svalutanti che boicottano la nostra crescita.

Introiettare ciò ci permetterà poi di andare con più coraggio incontro alla nostra “Ombra” e affrontare la “Rabbia” e la “Paura” che possono scaturire dal prendere contatto con l’Ombra.

Il “Mandala dell’Ombra” è portare alla luce ciò che è nascosto nella “Forma” e ingaggiare la lotta contro il drago, contro l’indicibile che per paura di non essere accettati nella nostra interezza proiettiamo all’esterno.

Avvicinando l’Ombra recuperiamo parti di noi date per perse, energie dimenticate che possono traghettarci sulle sponde della “Rabbia” e della “Paura” indenni dal pericolo di esserne travolti.

Rabbia e Paura, emozioni culturalmente negative, che in questo viaggio si trasformano in alleate.

Rabbia e Paura intimamente legate, spesso da uno stesso sentire che fa esplodere o implodere l’azione paralizzandoci come sotto un incantesimo in una statua di sale.

Ancora una volta il Mandala con la sua forma contenitiva e rassicurante permette l’emersione di scomodi trascorsi spesso vissuti con colpa e vergogna.

E nel rappresentare la nostra Rabbia e Paura troviamo le anticipazioni di una possibile integrazione.

Finalmente siamo interi!

Quello che nella nostra “Forma” stonava o si nascondeva sotto linee e colori, apparentemente inspiegabili, trova il suo “perfetto” incastro.

Le polarità si incontrano nell’Uno, che non è la somma delle parti ma il suo compimento.

L’Io e il Sé si avvicinano, la persona e ciò che contiene il suo progetto, il seme e l’essenza dell’albero trovano il loro punto di incontro nella realizzazione dell’essere al mondo così some si è. Ciò che siamo è in qualche modo ciò che da sempre eravamo. Il nostro essre è un venir fuori (e-sistere= Ex-sistere, essere come venir fuori).

Il seme dell’albero ha già tutto l’albero in sé, la sua mission è “venire fuori”.

La tappa successiva è il punto di passaggio che segna la nostra riacquisita capacità di scelta.

Ci sono cose che ora non servono più, come la farfalla lascia andare il bozzolo per poter volare per poter essere fedele alla sua natura, noi “lasceremo andare” le nostre armature arrugginite per poter essere quelli che siamo chiamati ad essere.

Il Mandala di questo passo costruito con la sabbia ci porterà attraverso varie fasi ad abbandonare tutti gli impedimenti e le fissità che ci hanno trattenuto nei nostri copioni aprendoci la strada verso il nuovo progetto: diventare noi stessi!

Prima però è necessario un saluto, abbandonandoci alla tenerezza per quello che lasciamo alle spalle. Quella parte di noi che ci ha accompagnato per tanto tempo, che ha faticato e sofferto ingabbiata in convinzioni limitanti che non le permettevano di evolversi.

Ora sciolti i nodi siamo pronti per progettare un nuovo inizio dove finalmente sono i nostri bisogni a dettare legge e i desideri ad accompagnarli nella loro realizzazione.

La soddisfazione per il Sé ritrovato verrà celebrata nel “Mandala della Gioia”, un inno alla vita, alle sue meravigliose contraddizioni, ai suoi pieni e ai suoi vuoti armonicamente raccolti attorno al nostro centro.

Siamo pronti ora per un nuovo “giro di giostra” …..

Quanto sarà cambiata la nostra “Forma”?  ……. Uno nuova spirale si apre davanti a noi … entrarci? una scelta consapevole ….